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Breve Storia di Senise

Dalla metà del 1500 fino alla fine del 1800 all’interno della cinta muraria si sviluppò il centro storico di Senise con un tessuto edilizio edificato, rispettando la morfologia del suolo, in isolati disposti su terrazze collegate da gradinate e stradine, da vicoli e sottopassaggi.

In pianta il centro storico è inscrivibile in un triangolo; le due strade di circumvallazione convergono al vertice nord e si allargano in una aperta spianata, detta di S. Biagio dove sorge una cappella.

Il tessuto si sviluppa assecondando la morfologia del suolo, cioè con gli isolati disposti a terrazze collegate da una fitta trama di percorsi ortogonalmente alle curve di livello stesse.

Attraverso le strade ripide e strette del centro storico tutte a gradinate, si può ammirare un borgo che dalla metà del 1500 alla fine del 1800 rimane con un impianto urbanistico inalterato.

Nel centro storico di Senise è possibile ammirare sottopassi, vicoli e particolari costruttivi di una architettura che non c’è più, fatta di umile tradizione, che racconta la storia di una comunità che si è sempre riconosciuta nel suo borgo.

 

Una vecchia tradizione narra che il paese fosse posto più in basso, verso la confluenza del Serrapotamo col Sinni, ma per la mortifera malaria fu abbandonato ed edificato nel punto dov'è attualmente collocato. La tradizione avrebbe un fondamento nel significato del toponimo Senise, che vorrebbe significare "luogo del Sinni" .Senise sorse già in epoca romana imperiale come dimostrano i resti di una villa ritrovati in località San Filippo. Mentre il fortunato ritrovamento degli Ori di Senise, attualmente custoditi nel Museo Nazionale di Napoli, testimonia la presenza a Senise dei Longobardi (VII). Lo stemma si ammira in un libro del censimento del 1753(Catasto generale della Terra di Senise in Basilicata), importante documento conservato in quell'Archivio Municipale. La fondazione dell'attuale centro abitato di Senise è da farsi risalire al periodo normanno quando fu edificato un primitivo castello, dipendente dalla contea di Chiaromonte, parte di un complesso sistema difensivo creato a difesa della valle sottostante. Intorno a tale baluardo difensivo andò a costituirsi il primo nucleo abitato. Dopo l'arrivo degli Angioini venne edificato il Convento e la Chiesa di San Francesco(1270) e si spostò il castello in posizione più elevata, il tessuto urbano si espanderà fino ad occupare l'intera collina a forma di triangolo, definita a valle del torrente Serrapotamo, ed ai lati da due profondi valloni che costituiranno una vera e propria difesa naturale. All'interno di tale triangolo, successivamente chiuso da cinta muraria e dominato dalle emergenze del castello, dal convento (che rappresenterà per secoli il punto di riferimento religioso e culturale della comunità) e dalle chiese, il tessuto edificato si svilupperà assecondando la morfologia del suolo, cioè con gli isolati disposti a terrazze collegate da una fitta trama di percorsi ortogonalmente alle curve di livello stesse. Sostanzialmente, dalla metà del Cinquecento alla fine dell'Ottocento, l'impianto urbanistico di Senise rimarrà pressoché inalterato, tutto compreso nella cerchia delle mura, registrandosi semplicemente una crescita su sé stesso del centro urbano, con operazioni di sostituzioni edilizia o di accorpamento di più edifici, per la realizzazione, a partire dal XVIII secolo, dei palazzi nobiliari-signorili della borghesia agraria nata dal disfacimento e dall'abolizione dei privilegi feudali.

Quindi per tutto il XIX secolo e parte del XX secolo l'immagine urbana risulterà caratterizzata, oltre che dalla mole del castello e del convento francescano, simboli di un potere laico e religioso ormai in decadenza, da un consistente numero di edifici signorili contornati da un'edilizia minore, in qualche misura legata al palazzo signorile stesso, che rifletteranno in maniera evidente i rapporti gerarchici di natura socio-economica esistenti all'interno della comunità senisese.

Ultima modifica ilLunedì, 05 Ottobre 2015 09:43
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